Xavier Dolan, trent’anni e già otto film alle spalle, è per tutti l’enfant prodige del cinema francofono. Se al debutto come attore aveva cinque anni, ne aveva solo sedici quando ha scritto il suo primo film per il cinema e venti quando ha esordito come regista, ottenendo il plauso unanime della critica al Festival di Cannes.
Forte di un successo senza precedenti, Xavier Dolan torna a incantare il pubblico con una nuova storia intimista: è quella di Matthias & Maxime, emozionante film sui sentimenti profondi e senza etichette, presentato con grande successo al Festival di Cannes 2019.
In attesa di poterlo vedere, ripercorriamo le tappe dell’educazione sentimentale che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Giovane promessa dalle idee chiare, il regista canadese ha mostrato sin dagli esordi uno stile definito e riconoscibile, grazie al quale riesce a costruire una narrazione evocativa, a esprimere con semplicità le emozioni dei suoi personaggi, a coinvolgere il pubblico all’interno delle vicende, come se fosse parte integrante e non spettatore esterno.
Nel sorprendente J’ai tué ma mère (2008) troviamo già l’autorialità fresca, brillante e incontenibile che caratterizzerà tutta la sua filmografia. Ci sono già tutti i temi a lui cari: rapporti familiari, amicizia, amore senza confini di genere, la ricerca-scoperta della propria identità, qui racchiusi nel rapporto di amore e odio con la madre. Rotten Tomatoes riporta il 73% di consenso da parte dei critici professionisti: niente male per un’opera prima!
Due anni più tardi è la volta de Les Amours Imaginaires, che Dolan scrive, dirige e interpreta. Storia di amicizia e amore in un trio di ragazzi. ancora una volta, passioni trattenute e poi esplose.
Passano sei anni e Dolan firma Laurence Anyways, in cui racconta la parabola emotiva di un trentenne che nel 1989 decide di diventare donna affrontando lo scontro con la sua famiglia e con la società, i cambiamenti nella sua vita affettiva.
L’omofobia è di nuovo al centro di Tom à la ferme (2013), quarto film del giovane cineasta che descrive un amore drammatico, l’angoscia che oltrepassa la relazione tra Guillaume e Tom e diventa universale.
I legami famigliari e il rapporto madre -figlio sono di nuovo protagonisti in Mommy (2014), storia di una madre single disinibita e di un figlio con problemi mentali. Grandissimo successo di critica e pubblico al Festival di Cannes.
Anche in È solo la fine del mondo (2016) la famiglia e le sue tensioni sono al centro della storia. Il film racconta il ritorno a casa di un giovane scrittore in fin di vita che spera di cancellare il passato e ricostruire i suoi legami di sangue.
Per la prima volta Dolan porta sul grande schermo un cast di star: impossibile dimenticare l’intensità e gli sguardi del protagonista Gaspard Ulliel, la rabbia di Vincent Cassel, la dolcezza di Marion Cotillard, il senso di smarrimento di Léa Seydoux, l’amore folle della madre Natalie Baye.
Un cast altrettanto importante- e ancor più internazionale – impreziosisce La mia vita con John F. Donovan, lungometraggio profondo incentrato sulla corrispondenza tra un attore in erba e una star della tv americana.
Il rapporto madre-figlio, l’omosessualità, l’infanzia, ma anche il prezzo del successo e il peso della ricerca di sé… Dolan scava a fondo nella sua opera più ambiziosa, schierando la star di Game of Thrones Kit Harington, il sorprendente enfant prodige Jacob Tremblay, e ben tre attrici Premio Oscar: Natalie Portman, Susan Sarandon e Kathy Bates.
Un sentimento sincero, fatto di naturalezza e imprevisti che lasciano incomprensione e stupore si ritrova nel nuovo film dal titolo Matthias & Maxime, in cui Dolan è attore e regista. In questa duplice veste riesce a trasmettere le sensazioni più intime con energia e realismo.
Maxime sta per abbandonare il Canada per trasferirsi in Australia, dove conta di lavorare come cameriere in un bar. Dopo aver partecipato a una festa con gli amici d’infanzia, perde una scommessa e si ritrova a dover recitare in un cortometraggio realizzato da un’amica: deve baciare lo storico amico Matthias, ragazzo con un futuro da avvocato, una madre sempre presente (a differenza della sua) e una fidanzata.
Il gesto, apparentemente innocuo, andrà a turbare i due amici, portandoli a interrogarsi e a scontrarsi sui loro inaspettati e reciproci sentimenti.
Una storia dove a scegliere dovrà essere il cuore, senza etichette o condizionamenti.