gaddo Bacchini: Sdraiato io?

Il ruolo di Tito lo ha reso il volto della generazione degli Sdraiati. Gaddo Bacchini però sostiene di non esserlo… o almeno, non così tanto!

“Sdraiato” un appellativo con il quale non mi immedesimo affatto fin dalla prima lettura del libro qualche anno fa. Eppure ora paradossalmente mi ritrovo ad essere il principale rappresentante di questa scomoda etichetta. Questo ormai è un mio punto fermo, voglio scrollarmi di dosso questa parola. Così mi domando, perché sdraiato? Magari a scuola un po’ lo sono, perché sono sempre steso sul banco a ricoprire tre quarti della superficie. Ma a casa proprio non me lo spiego: durante il giorno sono sempre in giro indaffarato e quando torno a casa la sera, quello “sdraiato” al massimo è mio padre che finita la cena non esita un attimo a spaparanzarsi comodamente in boxer davanti alla televisione.

Ovviamente scherzo, mio padre quel divano se lo è meritato. Ma in qualche modo dovrò pur difendermi da questa infamante accusa. Lo devo a me e a tutti i miei coetanei di cui ora sento addosso la pesante responsabilità. Per farlo userò nella mia nobile causa i più spietati artefici bellici che nello scontro generazionale mettono sempre in seria difficoltà il nemico, anche detto genitore. Non hanno speranze contro la nostra arroganza, presunzione, incapacità di ascolto e di comprensione delle critiche ma soprattutto la nostra arma segreta “metterli in discussione”. La battaglia ormai è cominciata e mentre organizzo strategie, muovo intere legioni e torturo nei modi più spregevoli le menti nemiche, chiedo a mio padre di passarmi il telecomando che non ho voglia di alzarmi.

ILARIA BRUSADELLI: NON SONO SDRAIATA… SONO SOLO RISERVATA!

Ma siamo davvero così Sdraiati? A chiederselo è Ilaria Brusadelli, Alice nel film.

Nel film “Gli Sdraiati” viene descritto lo scontro generazionale tra genitori e figli soprattutto adolescenti, ma siamo veramente così sdraiati come ci descrive Michele Serra nel suo libro? Siamo presentati come una generazione svogliata, povera di sogni e desideri per il futuro, attaccata continuamente alla tecnologia e senza interessi. Personalmente penso che non si possa generalizzare e che è vero, siamo diversi da ciò che erano i nostri genitori alla nostra età, ma questa diversità è semplicemente dovuta da un cambiamento delle priorità. Mi sento quindi in obbligo di difendere la nostra generazione perché non siamo nullafacenti. Abbiamo anche noi la testa piena di pensieri e progetti che non condividiamo con i nostri genitori. È questo, a mio parere, lo scontro tra genitori e figli: la mancanza di comunicazione e comprensione. 

Se si prende in considerazione il mio personaggio, Alice, è proprio la mancanza di queste due cose che la fa scontrare con sua madre, quest’ultima da una parte cerca di chiedere ed interessarsi a quello che fa la figlia, mentre Alice dall’altra si isola, forse per paura di non essere capita. L’unico con cui riesce a parlare e ad essere sé stessa è Tito, il suo fidanzato, perché probabilmente vivono una situazione con i propri genitori molto simile. Per quanto mi riguarda mi comporto solo in parte come Alice, ovviamente non racconto tutto quello che mi succede ai miei, preferisco parlarne con gli amici, ma sicuramente li rendo partecipi delle cose più importanti che mi accadono e sono fortunata perché so che non mi giudicheranno.

Gli Sdraiati è al cinema!