Maria by Callas, film evento di Tom Volf, è nei cinema dal 16 al 18 aprile: un’occasione imperdibile per scoprire tutto sull’iconica cantante che ha segnato il mondo dell’Arte.
Maria by Callas, film evento di Tom Volf, è nei cinema dal 16 al 18 aprile: un’occasione imperdibile per scoprire tutto sull’iconica cantante che ha segnato il mondo dell’Arte. Convinto di sapere già tutto sulla Divina? Ripercorri con noi la sua storia… e non mancare al cinema per conoscerla, attraverso le sue parole!
Newyorkese di nascita ma di origine greca, Maria Callas rientrò in Grecia con la madre nel 1937 e, allo scoppiare del secondo conflitto mondiale, mentre l’Italia dichiarava guerra alla Grecia, la giovane Maria prestò un prezioso aiuto al suo Paese facendo da interprete con i soldati inglesi intervenuti per arginare l’avanzata dell’Asse.
Il suo impatto con l’Italia quindi, non fu solo legato al bel canto, che proprio in quegli anni iniziò a studiare e ad amare, ma anche dolorosamente collegato alla guerra, ragion per cui nei primi anni quaranta rinunciò all’offerta di una borsa di studio per perfezionarsi a Milano, ritenendola una concessione troppo alta al nemico. Fu proprio tra le truppe italiane in Grecia, infatti, che nacquero i primissimi fan della Callas, che ebbero occasione di ascoltarla durante la stagione musicale organizzata dai tedeschi al Teatro nazionale di Atene e che provarono a indirizzarla verso una carriera in Italia.
Solo pochi anni dopo, nel 1947 Maria Callas arrivava finalmente in Italia, già cantante apprezzata in grecia e in America, trovò nel nostro Paese la sua consacrazione e, attraverso il matrimonio con Meneghini, divenne a tutti gli effetti cittadina italiana.
Oltre alla sua perfetta conoscenza della lingua inglese e di quella greca, la Callas imparò l’italiano, che già cantava magnificamente, aggiungendo alla lingua della musica anche quella della vita, acquisendo perfino un vago accento veneto (quello del marito), che mantenne per tutta la vita.
Nel corso della sua vita imparò anche lo spagnolo grazie alla sua grande insegnante di canto, la soprano spagnola Elvira de Hidalgo, la quale dichiarava che la Callas aveva una capacità sorprendente per imparare le lingue. Così accadde, infatti, anche per il francese che apprese frequentando spesso il mondo operistico di quella nazione e vivendo per lunghi periodi a Parigi.
Lo stile di Biki, solitamente pensato per eleganze filiformi ed eteree, dovette fare i conti con una bellezza diversa, giunonica, ma di certo non banale. Dal 1952 al 1954 Maria Callas perderà quasi 40 chili, continuando a cantare a ritmi serrati. Anzi, il calendario dei suoi impegni si trasforma in un’agenda dei suoi successi anche sul piano del dimagrimento. Quando canta la Gioconda pesa ancora più di novanta chili, quando interpreta la Norma a Trieste è scesa a ottanta. La Lucia di Lammermoor la interpreta quando la bilancia segna settantacinque e il Don Carlo sancisce il traguardo dei sessantaquattro. Sul finire degli anni ’50 arrivò a sfiorare la soglia dei 54 chili, diventando modello di stile indiscusso, per la sua capacità di indossare con estrema eleganza cappe profilate di pelliccia, maniche a farfalla esagerate, pelle e strascichi geometrici, velluti, rasi e sete sgargianti. Il brutto anatroccolo non c’è più. Al suo posto c’è una diva.
Un mito dalla fama pari a quella delle rockstar moderne, un’artista senza eguali, una donna complessa e affascinante. O, più semplicemente, Maria Callas.
Rivivi la sua storia – come mai raccontata prima – al cinema: appuntamento dal 16 al 18 aprile con Maria By Callas.