Regista, produttore e sceneggiatore. Asghar Farhadi è uno degli uomini simbolo del cinema internazionale. Una carriera piena di premi e di riconoscimenti quella dell’artista iraniano, tutta caratterizzata dal cinema d’autore.
Impegnato, emozionante e realista: questo il suo marchio. Asghar Farhadi è tra i registi più apprezzati del panorama mondiale: dopo Una Separazione, Il Cliente e Tutti lo sanno. torna dal 3 gennaio al Cinema con Un Eroe, premiato a Cannes con il Grand Prix speciale della Giuria.
Aspettando di vederlo in sala con una nuova storia ambientata nel suo paese, l’Iran, di cui racconta le contraddittorie dinamiche sociali, ripercorriamo la carriera di questo straordinario cineasta.
La laurea in regia arriva nel 1998, i primi lavori nelle serie televisive e l’esordio sul grande schermo nel 2003 con Dancing in the Dust, nel 2004 arriva The Beautiful City e nel 2006 Chaharshanbe Suri, una vicenda che si sviluppa in 24 ore. Gli occhi sono quelli di una ragazza fidanzata e prossima al matrimonio, che aiuta una famiglia per le pulizie di casa. Una famiglia in crisi, un marito sospettato di tradimento e una bella vicina di casa additata di esserne l’amante. Vivono tutti sullo stesso pianerottolo.
About Elly segna la svolta nella carriera di Farhadi. Con la storia tragica di Elly e dei suoi giorni sul Mar Caspio l’artista vince l’Orso d’Argento a Berlino nel 2009 come miglior regista, stesso riconoscimento al Fajr International Film Festival, senza dimenticare l’Audience Award e il premio come miglior film narrativo al Tribeca Film Festival.
Il biennio 2011/2012 è l’anno d’oro di Farhadi. Si apre con Una Separazione, il film di maggior successo del regista iraniano, e prosegue con l’Oscar per il miglior film straniero, il Golden Globe, l’Orso d’Oro, il David di Donatello, il British Independent Film Awards e tanti altri riconoscimenti. La storia di Nader e Simin e di Razieh e del marito Houjat è la storia di un aborto e di un processo, di due famiglie diverse e inevitabilmente in contrasto. Curiosità: sullo schermo c’è anche la piccola Sarina Farhadi, figlia del regista.
L’Agenzia per la promozione del cinema iraniano avrebbe voluto un altro film per rappresentare la nazione agli Oscar del 2014: Il Passato era considerato un film francese. Questa è la genesi del film, la storia di Ahmad e Marie travolti da un passato che non intende sparire ma che si accumula istante dopo istante. Undici milioni di budget e tante curiosità: l’attore protagonista Ali Mosaffa ha iniziato a studiare la lingua francese solo due mesi prima di iniziare le riprese, mentre il regista Asghar Farhadi non ha mai imparato la lingua e seguiva gli attori valutandoli soprattutto dall’intonazione della loro voce. In principio Marie era pensata per Marion Cotillard, che ha dovuto però rifiutare. La scelta è ricaduta su Berenice Bejo, che non ha deluso le aspettative: suo il Prix d’interprétation féminine.
Farhadi non sbaglia davvero un colpo. Il biennio 2016/2017 regala al regista un altro Oscar per il miglior film straniero: è la volta de Il Cliente, la storia di Emad e Rana, coppia di attori di Teheran costretta a trasferirsi nell’appartamento del collega Babak. Un appartamento dove lavorava una prostituta, un fatto che cambierà la vita di Rana, aggredita da un vecchio cliente. Le curiosità: durante la produzione, Farhadi ha postato un annuncio sui social media chiedendo alle persone di inviare delle brevi audizioni sotto forma di video di sé stessi. Hanno partecipato migliaia di iraniani.
Presentato in anteprima mondiale l’8 maggio 2018 come film d’apertura del Festival di Cannes – seconda volta per un film in lingua spagnola dopo La mala educación di Pedro Almodóvar nel 2004 – Tutti Lo Sanno è la storia di Laura e della sua famiglia, di ritorno a Madrid dopo una vita a Buenos Aires.
L’occasione è quella di una importante ricorrenza, quella del matrimonio della sorella, scintilla per far riemergere i segreti e le ombre di un passato che andrà a turbare e travolgere la vita della donna e quella della sua famiglia.
I volti di Penelope Cruz e Javier Bardem, uniti alla maestria di Asghar Farhadi, per una storia indimenticabile.
Rahim è in prigione a causa di un debito che non è riuscito a ripagare. Approfittando di un permesso di due giorni, cerca di convincere il suo creditore a ritirare la denuncia versandogli una parte della somma dovuta. Ma le cose non vanno secondo i piani…
«Mi è capitato spesso di leggere nei giornali storie come questa – dice Farhadi. Storie di persone comuni diventate improvvisamente famose per aver compito un gesto altruistico. Queste vicende hanno tutte qualcosa in comune. Il film non trae spunto da uno specifico fatto di cronaca, ma quando l’ho scritto avevo in mente questo genere di storie».