A Venezia80 è arrivato Coup De Chance, il cinquantesimo film di Woody Allen, presentato Fuori Concorso al Lido dal regista, dalle protagoniste Lou de Laâge e Valérie Lemercier e da Vittorio Storaro .
“Ogni mattina mi alzo, faccio i miei esercizi, colazione e mi sdraio sul letto con carta e penna. Poi vado alla macchina da scrivere. Scrivo sempre allo stesso modo”.
Il maestro Woody Allen è stato accolto con grande entusiasmo e affetto al Lido di Venezia, celebrando il suo cinquantesimo film. Coup de Chance è stato presentato in anteprima Fuori Concorso alla 80esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica segnando la sua prima opera girata interamente in francese.
“Quando ero giovane i film che più mi impressionavano erano europei, francesi, svedesi, italiani. Così ho pensato che sarebbe stato bello girare in Francia; io non parlo francese ma tutti gli attori sul set parlavano inglese. Mi sono divertito a sentirmi come Renoir, mi sono sentito un regista europeo genuino, per così dire” ha raccontato il regista in conferenza stampa. “Facendo i primi film si imparano delle cose e poi basta, dopo dipende tutto dall’ispirazione”.
Ambientato a Parigi, Coup de Chance racconta la storia di due ex compagni di liceo che si incontrano anni dopo per caso e iniziano una romantica e passionale storia d’amore. Lui è divorziato, mentre lei è sposata con un uomo di successo, pragmatico e geloso. Da una parte c’è l’affascinante scrittore bohémien e dall’altra un uomo d’affari appassionato di trenini. “Fanny è una ragazza che vive in una sorte di prigione dalle pareti dorate e cerca qualcosa che le manca molto nella vita. Ha bisogno di qualcosa di più giovane, libero, fisico” ha detto l’attrice Lou de Laâge che interpreta la confusa protagonista. Il tradimento porta gradualmente a gravi conseguenze, ma in perfetto stile Woody Allen.
Il film è una dark comedy con sfumature di giallo che ricorda Match Point. “Entrambi i film parlano di com’è capricciosa la fortuna e di come abbia più impatto di quanto immaginiamo sulla nostra vita. I due film dicono la stessa cosa ma in modi diversi. Anche Match Point doveva essere girato negli Stati Uniti, ma poi è entrata un’ambientazione britannica e ho cambiato leggermente i personaggi in relazione al luogo, cosa che ho fatto anche in Coup de Chance. Sono modifiche molto semplici che avvengono sempre” ha osservato Allen.
“Sono sempre stato molto fortunato, ho avuto due genitori che mi amavano, ottimi amici e una vita bellissima, un bel matrimonio e dei figli. Compirò 88 anni e non sono mai stato in ospedale, sono stato molto fortunato. Quando ho cominciato a girare i film tutti hanno enfatizzato le cose che facevo bene e sono stati tutti generosi con me. Sono stato sempre stato lodato, non sempre a proposito” ha aggiunto.
Lou de Laâge e Valérie Lemercier, madre e figlia nel film, hanno sottolineato che Allen conosceva la sceneggiatura a memoria e la musicalità delle parole in fondo è la stessa in tutte le lingue. Hanno sottolineato che sul set lui dirigeva molto in realtà ed era affascinante vederlo lavorare. Accanto a loro nel cast Melvil Poupaud e Niels Schneider nei panni di due personaggi maschili profondamente diversi. “Trent’anni fa ero il protagonista delle parti che scrivevo ed ero sempre in grado di scrivere parti più interessanti per le donne” ha sottolineato Allen dando uno sguardo al passato. “Non so perché, forse perché mi hanno influenzato intellettuali come Tennessee Williams e Ingmar Bergman che facevano lo stesso. Non sono mai stato in grado di scrivere altrettanto bene i personaggi maschili, se non quelli che scrivevo per me”.
E quando un giornalista gli ha fatto presente il possibile riferimento a Le Regole del Gioco di Renoir, ha risposto: “Non ci ho pensato, anche se tocca temi analoghi, temi che sono anche propri della drammaturgia greca, coinvolgono le persone e i miei film hanno sempre toccato questi temi direttamente e indirettamente perchè costituiscono la materia su cui si basa il teatro”.
Tra questi c’è anche il tema della morte di cui il regista ha detto: “Non si può fare nulla contro la morte, esiste e non possiamo lottare contro di essa. Alla fine di questo film lasciamo sullo schermo la frase “Non pensarci troppo” che è l’unica cosa da fare perchè non c’è via di fuga. Dobbiamo distrarci”.